Il complesso
In uno scenario assai suggestivo, al centro del Lago di Como di fronte alla penisola di Bellagio, il complesso di Villa Boliviana rappresenta un tema restaurativo che si distingue per la notevole importanza storica, architettonica, paesaggistica, botanica.
Esempio di dimora patrizia destinata alla villeggiatura sul lago, Villa Mainona (sec. XVII) ospita insieme a Villa Bolivianina (1875) un Ecomuseo del territorio lariano. Il recupero delle due ville ha consentito di realizzare un museo che utilizza strumenti di comunicazione particolarmente orientati all’utilizzo di tecnologie innovative, e propone modalità per l’educazione ambientale basate su percorsi esperienziali (museo tattile) con lo scopo di favorire una migliore conoscenza dell’ecosistema del lago ed un approccio consapevole nei confronti dell’ambiente.
I contenuti informativi si avvalgono di un sistema multimediale realizzato dal Politecnico di Milano, che ha operato la mappatura delle risorse ambientali del territorio e raccolto i dati relativi all’ambiente naturale ma anche al paesaggio ed alle sue trasformazioni.
Da sottolineare l'importante donazione della famiglia Bordoli che ha concesso in comodato d’uso la collezione di stampe del Lago di Como raccolta da Giorgio Bordoli Crivelli Visconti.
Gli spazi formativi legati al museo potranno garantire la realizzazione di attività didattiche in coordinamento con i principali giardini storici presenti sul territorio (Villa Carlotta, Villa Vigoni, Villa del Balbianello, Villa Olmo, Villa del Grumello) offrendo la possibilità di integrare e migliorare l’offerta complessiva. L’intervento realizzato è stato inoltre particolarmente attento alla sostenibilità ambientale prevedendo l’utilizzo di soluzioni impiantistiche che favoriscono un cospicuo risparmio energetico.
Note storiche
Villa Mainona fu costruita a partire dal 1672 su iniziativa dei fratelli Carlo e Nicola Mainoni. La più nota Villa Carlotta sarebbe stata costruita solo successivamente. I Mainoni realizzarono la propria dimora signorile grazie alle grandi ricchezze accumulate, dapprima come mercanti di limoni e, successivamente, gestendo alcuni mulini per la lavorazione del tabacco. Nell’ampio giardino di Villa Mainona, infatti, vi era una parte terrazzata destinata alla produzione di agrumi: limoni, arance e cedri. In seguito la Villa cambiò diversi proprietari, subì modifiche, si ampliò con l’aggiunta di Villa Bolivianina e cambiò anche destinazione d’uso, divenendo albergo con il nome di “Hotel du Lac et Pension Boliviana” e asilo (l’Asilo Mina Mosca), prima di venire acquistata, nel 1975, dall’ex Comune di Tremezzo.
La Villa Mainona
Il restauro della Villa ha comportato un intervento incisivo di rimozione delle addizioni e trasformazioni incogrue operate per gli adattamenti a residenza sanitaria protetta, sia interne che esterne.
Sono stati restaurati gli antichi pavimenti in seminato “alla veneziana”, gli elementi di pregio rimasti, nonché il gruppo scultoreo-architettonico del Ninfeo.
E' auspicabile un ulteriore stralcio con l'acquisizione degli spazi del secondo piano e dei volumi adiacenti (la Torre).
La Villa Bolivianina
Oltre al delicato restauro dell'apparato decorativo della facciata sul Lago, la Villa è stata dotata di nuovi collegamenti verticali con ascensore, collegandola funzionalemente al piano terra della Mainona, come previsto dal progetto generale.