Note storiche
in uno dei quartieri più caratteristici di Firenze, San Niccolò, era ubicato il Pio Istituto Demidoff, voluto nella prima metà dell'ottocento da Nicola Demidoff, ricchissimo industriale filantropo, e politico russo, nominato nel 1815 ambasciatore a Firenze.
Il Pio Istituto Demidoff fu fondato nel 1828, quale scuola per fanciulli bisognosi, riunendo vari fabbricati e residenze via via acquistate nel quartiere dal Demidoff.
In seguito fu realizzata una farmacia interna all'Istituto (tuttora presente), con il preciso scopo di fornire gratuitamente farmaci e rimedi curativi ai poveri del quartiere, seguendo lo spirito assistenzialistico che portò anche a creare un ambulatorio medico, finanziato anch'esso dai lasciti Demidoff.
Alla sua morte di Nicola, il figlio Anatolio proseguì l'attività filantropica con alterne vicende, lasciando poi la guida a Carlo Torrigiani, Provveditore della scuola che ne riformò profondamente la didattica e, di conseguenza, anche l'assetto architettonico e l'organizzazione degli spazi, per fornire un servizio didattico completo dalla più tenera età fino all'adolescenza, togliendo i giovani del quartiere San Niccolò dalla vita di strada e dagli stenti.
Il Pio Istituto Demidoff proseguì lentamente la sua funzione didattica come opera pia fino alla fine del secondo conflitto mondiale; durante il periodo fascista e nell'immediato dopoguerra ambienti dell'istituto furono più volte affittati al Comune di Firenze per collocarvi la sede di scuole pubbliche che proseguirono la loro attività fino agli anni Ottanta del Novecento.
Destinato successivamente a residenza sanitaria assistenziale, l'edificio è stato gestito dall'Azienda pubblica Montedomini fino alla vendita all'asta e all'attuale traformazione.
Il Progetto di restauro
Il complesso Ex-Demidoff costituisce forse un unicum tra gli interventi di recupero abitativi per il quartiere di San Niccolò. Un complesso che affaccia su tre lati di un isolato, ben due sul verde rigoglioso del Giardino Serristori, con appartamenti di taglio medio-grande, dotati di posti auto interrati e ascensori di collegamento, ed una grande corte interna rivolta verso l'Arno.
Il progetto di restauro, oltre ad una generale riqualificazione di facciate, coperture, solai, ha recuperato tutti gli spazi alla nuova funzione abitativa.
Le nuove unità abitative tendono a ricomporre gli spazi storicamente coevi e organici, esaltando il recupero di soffitti voltati e valorizzando tutti gli elementi di pregio ritrovati.
Esternamente si conservano i caratteri e i materiali originari delle facciate, recuperandone alcuni tratti e simmetrie oggi perdute (finestre tamponate), ed eliminando superfetazioni.
Gli impianti per le unità abitative corrispondono ad alti standard di comfort e di integrazione con le strutture preesistenti, con miglioramento delle prestazioni energetiche complessive.